Interr. Camera dei Deputati 1996

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4.05895 presentata da REPETTO ALESSANDRO GIOVANNI (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 12.05.1996


Concluso, risposta ricevuta:
  • Dal MINISTRO MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO il 24 luglio 1997

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'industria, commercio e artigianato e dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: da circa trent'anni si è scoperto che il monte Tariné, nel parco del Beigua in Liguria, è ricco di biossido di titanio (detto volgarmente rutilo); da allora nelle vallate dell'Olba, sul versante che da Sassello e dal comune di Urbe degrada verso il Piemonte, ma anche sulla parte costiera tra Arenzano e Varazze, i cittadini vivono in uno stato di grande apprensione vent'anni fa il ministero dell'industria diede alla società mineraria "Italia" l'autorizzazione ad estrarre il minerale ed immediatamente vennero effettuate ricerche che confermarono come le viscere del monte Tariné contenessero tanto rutilo da fare concorrenza ai produttori mondiali di titanio; ma di fatto la miniera non fu mai aperta; nel 1991, la Cet (Compagnia europea per il titanio) presentò domanda di rinnovo della concessione per l'estrazione del minerale, provocando una manifestazione di protesta del comune di Urbe, che radunò più di mille persone; le opposizioni dei cittadini e degli enti impedirono per altri cinque anni il proseguimento dell'iter amministrativo per il rinnovo della concessione; oggi la potente multinazionale Du Pont De Nemours sembra interessata a rilevare il diritto ad estrarre il rutilo; il distretto minerario di Carrara, competente per territorio, il 10 ottobre 1996, ha convocato una conferenza dei servizi al fine di acquisire le osservazioni, gli atti d'intesa, i nulla osta e le autorizzazioni che le altre amministrazioni dello Stato sono tenute ad adottare; gli enti convocati hanno, all'unanimità, dato risposta negativa; ciò nonostante la legge prevede che, in questo caso, le decisioni possano essere assunte dal Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri; nel monte Tariné c'è un grande quantitativo di rutilo (circa il sei per cento della montagna), ma al tempo stesso una quantità doppia di amianto (dodici per cento circa), con accertati effetti cancerogeni sull'uomo; l'Istituto tumori di Genova ha effettuato alcuni studi, in base ai quali se la miniera dovesse entrare in funzione, oltre alle conseguenze dannose derivanti dall'esplosione delle mine, non bisognerebbe trascurare il quantitativo di particelle di amianto che verrebbe ulteriormente diffuso sul territorio circostante durante i trasporti fino all'autostrada; il territorio minacciato dalla presenza di una miniera di titanio è piuttosto vasto, a cominciare dal comune di Urbe, composto da numerosi paesini immersi in una verde vallata, quella dell'Olba, che durante la stagione estiva porta i residenti da 800 a 10.000, per finire alla costa ligure con Arenzano e Varazze; gli ingenti danni che deriverebbero dall'apertura della miniera sono di ordine sociale, per la salute dei cittadini che verrebbe seriamente compromessa; di ordine economico, poiché ci sarebbe un netto calo del turismo sia per i paesi dell'entroterra che per i comuni costieri come Varazze; non da ultimo, di ordine ambientale, visto che la miniera deturperebbe una montagna ricoperta di castagni, querce e faggi, che si trova al centro di un parco naturale come quello del Beigua -: quali decisioni intendano assumere per promuovere interventi diretti alla salvagurdia della salute dei cittadini di questa valle; se non ritengano di dover impedire che la presenza di una miniera nel Beigua possa produrre un impatto ambientale così traumatico su un territorio, fortunatamente, ancora incontaminato. (4-05895)

Si risponde su delega della Presidenza del Consiglio. La Concessione "PIANPALUDO" per rutilo e granati è stata inizialmente accordata con decreto del Ministero dell'industria del 2/4/1976, alla S.r.l. Mineraria Italiana per la durata di anni venti e con successivi provvedimenti trasferita ed intestata alla Compagnia Europea per il Titanio - C.E.T. la quale con istanza datata 28/8/1991 ne ha chiesto il rinnovo per venti anni e con successiva istanza del 6/8/1996 ha chiesto l'autorizzazione a trasferire alla DU PONT DE NEMOURS ITALIANA S.p.A., società chimica di rilevanza internazionale, il titolo minerario. La concessione ha una estensione di 453 ha circa e ricade per quasi due terzi della superficie in territorio del Comune di Sassello e per la parte restante in quello del Comune di Urbe (prov. di Savona). Il corpo mineralizzato, rappresentato da un ammasso di eclogite, valutato in circa 300 milioni di tonnellate al tenore medio del 6 in rutilo, è di notevole interesse sia per la sua estensione sia per la possibilità di estrazione di minerali di titanio, che è un importante metallo per impieghi tecnologici avanzati. Questa Amministrazione, Distretto Minerario di Carrara, ha istruito, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 382/94, recante norme in materia di titoli minerari, le istanze anzidette convocando la conferenza dei servizi. Detta conferenza di servizi tenutasi in data 24 ottobre 1996 presso la prefettura di Savona ha registrato numerose opposizioni da parte di Amministrazioni locali e di Associazioni ambientalistiche, con motivazioni riconducibili a determinate esigenze di tutela ambientale nonché di ordine giuridico. Circa il primo ordine di motivi, si è paventato in caso di avvio dei lavori estrattivi, la distruzione e il dissesto del territorio, l'inquinamento dei corsi d'acqua esistenti, l'emissione nell'aria di polveri, la produzione di rumori, l'appesantimento della circolazione di mezzi ecc., tutto in contrasto con aspirazioni e programmi agro-silvo-pastorali e turistico-ricreativi degli abitanti dell'area di Pianpaludo e degli amministratori locali. Circa il secondo ordine di motivi, le stesse Amministrazioni locali e Associazioni hanno fatto presente che la concessione mineraria ricade entro un'area protetta ubicata all'interno del sistema di zone di interesse naturalistico-ambientale denominato "Monte Beigua", individuato e disciplinato dalla legge regionale ligure del 9/4/1985, n. 16. Per tutte le difficoltà emerse, e non ultimo, per i problemi connessi al reperimento di metodologie di valorizzazione del minerale di cui trattasi, i lavori di coltivazione non hanno mai avuto inizio né questa Amministrazione ha emesso alcun provvedimento in merito alle istanze di rinnovo e trasferimento della concessione mineraria in argomento. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato: Bersani.

http://storia.camera.it/documenti/indirizzo-e-controllo/160000-interrogazione-risposta-scritta-4-05895

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